Cartoline dal bosco
Passeggio incantata, concentrata, il mio sguardo si sposta adagio da un ramo ad un cespuglio, poi sale fino ad incontrare la chioma di un albero.
Scorgo un uccello che leggero si libra nell'aria, una foglia che volteggia allegramente.
Amo profondamente la natura, mi piace in tutte le stagioni e l'adoro in tutte le sue manifestazioni.
Quando ancora abitavo a Napoli, nonostante il mare fosse una presenza costante, quasi una quinta della città, mi capitava spesso di rimanere assorta a contemplarlo.
Ed è così per altri paesaggi. Amo il panorama offerto dalla campagna, mi piace passeggiare con calma in un parco, un bosco.
Mi piace contemplare la bellezza offerta dalla vegetazione in tutte le stagioni, forse solo in estate, quando l'afa incalza, rinuncio alle mie passeggiate.
In questo periodo passeggio e rifletto. Su di me, sugli ultimi libri che ho letto. Cammino e penso ad una frase di Ralph Waldo Emerson: "Non seguire il sentiero già segnato. Va' invece dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia."
Nel bosco è semplice, cambio strada, percorro una pista non battuta, mi lascio guidare dall'istinto.
Ma fuori dal parco? Nella vita vera? Non è così semplice. Però se ci rifletto bene, un punto di partenza ce l'ho. Anzi due.
Per carattere non seguo strade già percorse, amo scegliere da me i miei sentieri, assumendomene i rischi. E a volte sono tanti. Faccio quello che va bene per me, non seguo mode, correnti, idee di altre persone.
E il secondo punto di partenza è ancora più semplice, seguo sentieri non battuti perché mi piace scoprire cose nuove, non ho l'idea né manifesta e nemmeno recondita di lasciare tracce.
Non voglio lasciare tracce, tranne quelle delle scarpe infangate, percorro sentieri non battuti e so già cosa cerco.
Dettagli. Li adoro. Nella vita fanno la differenza. Ma nel bosco sono una gioia per i miei occhi assetati di bellezza. Foglie, bacche, rami contorti, scoiattoli, uccelli, fiori, un particolare di un cespuglio, un punto particolare della corteccia di un tronco.
Cammino, osservo, mi incanto e rifletto. Di solito non porto con me la macchina fotografica. Mi piace crearmi delle immagini dentro di me.
Però, immancabilmente, nel corso delle passeggiate vedo un milione di cose che avrei voluto fotografare.
Così, un giorno luminoso, ma non soleggiato, con l'aria ancora impregnata della pioggia di poche ore prima, sono andata al parco con la mia macchina fotografica.
Ho riflettuto poco e fotografato tanto. Tutto era incantevole, i colori, l'aria ancora satura di pioggia, i profumi, l'erba bagnata. Non so se ho battuto sentieri non percorsi, mi guidava la bellezza che mi circondava. Certo, non ho lasciato tracce, tranne quelle delle scarpe infangate.
Però sono tornata a casa appagata e di buon umore, e con un bel po' di foto da vedere.
7 assaggi
Le tue foto sono sempre suggestive, belle!
RispondiEliminala natura ci offre degli spettacoli stupendi, ma in questo periodo, con i suoi colori diventa ancora più affascinante. Complimenti e grazie per le bellissime foto.
RispondiEliminale tue foto sono sempre semplicemente incantevoli...
RispondiEliminabellissime foto bellissimo post grazie! un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
Che spettacolo di foto! Quanto mi manca il bosco che d'autunno regala colori meravigliosi.
RispondiEliminache immagini meravigliose Giovanna....fanno amare l'autunno anche a me che di solito non lo sopporto....sei stata bravissima a cogliere l'attimo....complimenti!
RispondiEliminasei bravissima a cogliere certi particolari, splendide foto !
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